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Birra per vocazione

Le birre dei monaci trappisti - parte prima

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È il 9 gennaio 1626 quando nasce Armand Jean Le Bouthillier De Rancé, un nome importante per la storia ecclesiastica e che, pur senza saperlo, ha condizionato profondamente la storia della birra.
Sto parlando della storia delle birre trappiste, le birre che ancora oggi, seguendo regole ben precise, vengono prodotte all’interno delle mura dei monasteri dell’ordine dei Cistercensi della Stretta Osservanza.

news-2.pngL’Abbé Tempête
Avviato alla vita ecclesiastica pur senza vocazione, dopo aver vissuto una vita dissoluta negli ambienti mondani di Parigi, Armand de Rancé si converte in seguito alla scomparsa di persone a lui vicine.
Dopo essere entrato come novizio nell’Abbazia di Notre-Dame de la Trappe nel 1664 ne diventò Abate riformando fattivamente l’ordine dei Cistercensi con una regola particolarmente rigorosa che gli valse il soprannome di “Abate Tempesta”.
Diede così inizio al nuovo Ordine Cistercense della Stretta Osservanza detto altresì dei frati Trappisti proprio in virtù del luogo di origine: l’Abbazia di Notre-Dame de la Trappe a Soligny in Normandia

L’International Trappist Association
Nel 1997 otto abbazie Trappiste fondano la ITA, acronimo inglese di Associazione Internazionale Trappista.
Lo scopo è quello di tutelare gli interessi economici ed il mercato relativo ai prodotti delle abbazie creando un network di solidarietà e cooperazione tra i monaci Trappisti.
Per questi motivi è stata creata una vera e propria certificazione per i prodotti trappisti autentici che viene rappresentata dal logo esagonale che solo dopo l’autorizzazione del consiglio può essere apposto sui vari prodotti come, nel nostro caso, sulla birra.

Authentic Trappist Product
Per ricevere l’importante “ATP Label” la comunità monastica e i prodotti da essi creati devono rientrare nei parametri fissati dalla International Trappist Association:
- Appartenere all’Ordine Cistercense della Stretta Osservanza.
- Essere membri della International Trappist Association
- La produzione deve avvenire all’interno delle mura  del monastero o nelle immediate vicinanze.
- La supervisione ed il controllo della produzione deve essere necessariamente effettuata dai religiosi.
- I proventi devono essere reinvestiti ed utilizzati per opere caritatevoli.

news.pngSono venti le abbazie che fanno parte dell’Associazione Trappista Internazionale, di queste ben dodici producono una birra che può essere definita “ Trappista”.
Visto il delicato equilibrio che regola la vita ecclesiastica all’interno dei monasteri, il numero delle abbazie e delle birre trappiste è, seppur in lento, costante cambiamento.
Per tali ragioni i dati riportati sono da considerarsi aggiornati all’uscita di questo numero di Pizza&core collection.

Le prime sei
Inizialmente erano solo sei le birre che potevano vantare in etichetta la dicitura ATP, tante quanto i lati dell’esagono che dà forma al logo creato dalla International Trappist Association:
Orval | Abbaye de Notre Dame d’Orval | Belgio
Chimay | Abbaye de Notre Dame de Scourmont | Belgio
Rochefort | Abbaye de Notre Dame de Saint Remy | Belgio
Westmalle | Abbaye de Notre Dame de Sacre Coeur | Belgio
Westvleteren |Abbaye St. Sixtus | Belgio
La Trappe | Abbaye de Koningshoeven | Olanda


C’è chi viene...
L’affermarsi sempre più della birra come prodotto monastico grazie al lavoro della International Trappist Association ha dato il via a nuovi impianti che hanno presto ricevuto l’autenticità di prodotto Trappista:
Engelszell | Stift Engelszell Abbey | Austria nel 2012
Zundert | Abdji Maria Toevlucht | Olanda nel 2013
Tre Fontane | Abbazia delle Tre Fontane | Italia nel 2015
Tynt Meadow | Mount Saint Bernard Abbey | Inghilterra nel 2018

...e chi va
Non fanno più parte dell’International Trappist Association invece le abbazie di Saint Joseph a Spencer in Massachusetts e l’Abbazia di Achelse Kluis ad Hamont-Achel in Belgio, la prima per non essere riuscita a sostenere economicamente la produzione, la seconda poiché gli ultimi frati, vista l’età sono dovuti trasferirsi nella comunità monastica di Westmalle.

La birra di Achel entrò a far parte delle sei trappiste iniziali nel 1999 per colmare la mancanza dell’Abbazia di Koningshoeven alla quale fu revocata (sino alla fine del 2005) l’autorizzazione all’utilizzo del logo sulle birre “La Trappe” a causa di un accordo commerciale con il gruppo industriale Bavaria.

Le trappiste senza logo
Le birre del Monastero di San Pedro de Cardeña in Spagna e dell’Abbazia di Mont des Cats in Francia pur essendo a tutti gli effetti birre Trappiste non possono fregiarsi del logo esagonale ATP poiché vengono prodotte da terzi in luoghi diversi dall’abbazia.

 

La seconda parte dell’articolo sulle birre trappiste la troverete nel prossimo numero di Pizza&core collection.

 

Articolo tratto da Pizza&core collection n 118

clicca qui per sfogliare la rivista

 

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26/01/2024

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