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Chi ama l’etnico? Le donne che lavorano
Cresce la ristorazione etnica, soprattutto al Nord
Nell’ampio e variegato mondo del fuori casa, e del food in generale, il cibo cosiddetto “etnico” oggi non è più un fenomeno di nicchia, tutt’altro. Secondo Coop il consumo dei cibi stranieri nel 2015 è salito del 18% rispetto al 2014, un dato in cui probabilmente va contato il numero in crescita di emigranti, ma anche l’apertura degli italiani al food straniero (Expo, di certo, ha fatto la sua parte).
Questo trend in crescita è dimostrato dal fatto che fra i locali di nuova apertura, uno su tre è etnico (dati di Unioncamere- Infocamere) e saremmo già a quota 190mila.
Ad indagare sul perché viene scelto l’etnico come alternativa alla cucina italiana, compresa la pizza, c’è una recente ricerca dell’Osservatorio dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie: è stata condotta attraverso 1.317 interviste, grazie alle quali s’è cercato di definire il “profilo” del consumatore che ama l’”etnico”. Vediamo il suo identikit: il 57,5% del campione conferma di avere aumentato il consumo di alimenti stranieri negli ultimi cinque anni, invogliato soprattutto dai famigliari e dagli amici (50,4%), ma anche dai viaggi in paesi stranieri (24,5%).
I piatti preferiti sarebbero quelli arabi, cinesi e giapponesi; alla domanda sul perché si mangia cibo etnico gli intervistati hanno risposto “voglia di mangiare qualcosa di diverso” (51,4%), “ragioni culturali” (31,1%).
Di minor peso, ma comunque interessante, anche il motivo “economico” (7,4%): l’offerta etnica è percepita come un’alternativa dal costo accessibile.
Chi consuma alimenti etnici è soprattutto la donna che lavora, d’età sopra i 35 anni, con figli, residente al nord, con un livello di istruzione medio-alto.
Se il consumatore è soprattutto del Nord Italia è anche per una questione di offerta: solo a Milano, un ristorante su tre è gestito da stranieri (mentre la cucina regionale è in calo). (Fipe Confcommercio).
Secondo Fipe-Confcommercio, negli ultimi tre anni è aumentato anche il numero di ristoranti e pizzerie gestiti da imprenditori non italiani. Il dato segnala la capacità d’integrazione sociale e la capacità imprenditoriale che il settore offre.
09/12/2015

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