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Donne e vino: Maria Luisa Alberigo

Show-roomDonna-Sommelier.jpgMaria Luisa Alberico dopo anni di insegnamento negli istituti superiori, ha intrapreso la carriera di giornalista enogastronomico e sommelier, docente abilitato ai corsi di formazione per sommelier e perito Assaggiatore della Camera di Commercio di Torino. Partendo dalla sua esperienza di docente e commissario sommelier, ha avuto modo di constatare negli anni un interesse sempre più qualificato e numeroso da parte della donna  verso il mondo del vino, della tavola, dei prodotti del territorio. Nel 2001 ha pertanto fondato, diventandone direttore responsabile la rivista Donna Sommelier Europa, tuttora unica testata di enogastronomia internazionale al femminile. Accanto al magazine trimestrale, in collaborazione con sommelier, produttrici ed esperte del settore, ho poi fondato l’associazione Donna Sommelier Europa con sede a Torino, nella quale vengono organizzati eventi, presentazioni di vini rari ed autoctoni, mostre d’arte e convegni.

 

Come si differenzia l’esperienza della donna sommelier in un panorama ancora fortemente  maschile?
«Non posso negare di aver incontrato all’inizio degli anni ‘90 forti e prolungate resistenze ad esercitare il mio ruolo di sommelier donna. Attualmente, quella che allora risultava essere una componente femminile minoritaria (a stento il 30% delle presenze ai corsi abilitanti e nella pratica professionale) è divenuta paritaria se non in alcune realtà addirittura prevalente.  La donna sommelier che esercita la sua professione in ambito ristorativo, vitivinicolo od enologico o che si dedica alla formazione è in grado di mettere in gioco doti umane e relazionali tipiche della naturale inclinazione della donna e di sicura efficacia: il rapporto empatico con il cliente al tavolo, la disponibilità al dialogo, la curiosità verso nuove produzioni e nuovi aspetti di vinificazione, l’apertura culturale con realtà estere e la cura verso gli aspetti organizzativi e di immagine che il mondo del vino comporta».
Copertina-della-rivista.jpg
In che modo questi aspetti possono essere proiettati nella futura professionalità del sommelier?
«La cultura del vino e della tavola sarà sempre più uno degli ambiti di eccellenza del panorama economico e di immagine del nostro Paese. Il futuro della nostra collettività dovrà necessariamente puntare sullo sviluppo della conoscenza delle nostre eccellenze enogastronomiche, delle nostre tradizioni culinarie ed enologiche, del potente riferimento all’immaginario che conferisce ad ogni piatto, ad ogni singolo prodotto tipico, il suo corollario di storia, di suggestione e di esclusività. La figura del sommelier, dunque, inteso soprattutto come comunicatore del territorio, diventerà sempre più ricercata, autentico tramite tra operatori di settore e turismo internazionale».


Quali i progetti futuri di Donna Sommelier?
«Potenziare l’attività di valorizzazione della viticoltura al femminile, partendo dal fiore all’occhiello della nostra attività decennale: l’ esclusiva ricerca monografica La vigna in rosa, prima ed unica statistica nazionale sull’imprenditoria femminile nel settore vitivinicolo, sostenuta dal Ministero per le Politiche Agricole, che costituisce  una piattaforma indispensabile di dati e informazioni di settore. A partire dal prossimo anno sarà potenziata dalla guida Wine & Travel. Non solo, prosegue la sperimentazione da me ideata nel 2005 e di cui sono particolarmente orgogliosa: la produzione del primo ice wine nelle vigne più alte del Piemonte, a Chiomonte in Alta Valle di Susa, secondo il disciplinare internazionale. Nel 2006 sono state ottenute le prime bottiglie del “vino del ghiaccio”che Donna Sommelier ha voluto dedicare a San Sebastiano, patrono di Chiomonte, per unire tradizione storica e innovazione. Il risultato è stata una formidabile eco mediatica dal momento che  mai nessuno  in Alta Valle di Susa, e ben pochi anche altrove, avevano sentito parlare di vendemmie ghiacciate, ottenute dal congelamento naturale degli acini e dei grappoli che permangono su tralcio sino a gennaio e vendemmiati nei giorni più freddi dell’anno. La nuova vendemmia 2012 sarà disponibile a partire dal prossimo autunno con note di frutta fresca esotica».


09/04/2013

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