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Dallo Stato gli esercenti non riceveranno un buon regalo sotto l’albero di Natale: dal 1° gennaio 2013 entrerà in vigore la tassa Res, sostitutiva delle tre precedenti forme di tassazione sui rifiuti, la Tarsu, Tariffa di Igiene Ambientale e la Tariffa Integrata Tia1 e Tia2. Il tributo Res, “Rifiuti e servizi”, è un prelievo comunale e la legge che lo disciplina rientra nel cosiddetto decreto “Salva Italia”; sarà di certo un fardello pesante per le attività commerciali, fra cui quelle della ristorazione.
Uno studio della Confcommercio Lombardia mostra che la nuova tassazione provocherà, a danno delle attività commerciali della regione, già appesantite come tutte dal calo dei consumi e dall’IMU, un incremento medio della tassazione pari al 293%. Tra le voci di dissenso c’è quella di Giansilvio Primavesi, presidente di Confcommercio Como che spiega sulla stampa locale come «Per l’ennesima volta si tartassano i commercianti. Noi auspichiamo la revisione della decisione e, nell’attesa, chiediamo la proroga di almeno un anno dell’entrata in vigore del nuovo tributo».
Andando nello specifico per ristoranti, trattorie, pizzerie, osterie e pub l’aumento della tassazione sui rifiuti potrà arrivare al 480%, mentre per le discoteche e i night club si può toccare un aumento del 690%.
Gravati, un po’ meno, ma sempre in modo pesante, anche bar, caffè e pasticcerie: per questi locali l’aumento può arrivare ad un incremento del 320%; seguono mense e birrerie con il 310%.
Gli alberghi con ristorazione in Lombardia pagheranno il 220% in più. Anche in altre zone d’Italia la situazione è simile e si leva la protesta. A Latina, ad esempio, Italo Di Cocco presidente di Fipe-Confcommercio Latina si lamenta in questi termini: «Non si capisce – dichiara Di Cocco – come mai il ristorante debba essere fra le attività più tassate, visto che gli scarti sono quelli di produzione».
Su tutte le voci dei presidenti delle sezioni locali di Concommercio c’è quella del Presidente della Commissione Ambiente e Energia di Confcommercio, Luigi Bianchi che, nel corso di una conferenza stampa romana, ha detto «(…) è motivo di grandissima preoccupazione l`entrata in vigore di questo tributo. Un tributo che è l`ennesimo balzello che le piccole medie imprese devono pagare». Bianchi ha poi chiuso il suo intervento ricordando che, Carlo Sangalli, presidente nazionale di Confcommercio, ha scritto una lettera al ministro dell`Ambiente Clini chiedendo la sospensione fino al primo gennaio 2014 del nuovo tributo.
Se passiamo dalle percentuali agli esempi in euro, da una simulazione di Concommercio una pizzeria al taglio con un locale di 100mq potrebbe pagare 3.038,40 euro a fronte dei 401,35 dovuti nel 2012. Un salasso, uno scarto di denaro fra il 2012 e il 2013 improvviso e sproporzionato.
Per chi non lo sapesse, infine, nel tributo, oltre alla quota per lo smaltimento dei rifiuti, è inserita anche una quota “servizi” dovuta per la sicurezza, l`illuminazione
10/12/2012

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