La ristorazione in vigna è emersa come una delle tendenze più affascinanti e in crescita nel settore della ristorazione. Questa pratica, che coniuga l’arte culinaria con l’esperienza unica del contatto diretto con la natura, sta riscuotendo un crescente successo. Il motivo è che permette al cliente un’esperienza multisensoriale. La “ristorazione in vigna”, infatti, va ben oltre il semplice pasto all’aperto: combina la degustazione di piatti preparati con ingredienti locali e stagionali con la possibilità di immergersi nei paesaggi delle vigne. È pensata per attrarre quei clienti sempre più alla ricerca di esperienze culinarie autentiche e personalizzate, che li facciano sentire parte integrante del territorio che visitano. Questo approccio consente ai ristoratori di offrire un servizio esclusivo, coniugando gastronomia e cultura del vino.

Ristorazione, vigne e sostenibilità
La “ristorazione in vigna”, inoltre, è strettamente legata ai principi della sostenibilità, ed è abbracciata dai ristoratori che scelgono di aprire un agriturismo o un’attività nell’agro, puntando alla filiera corta e sottolineando per la cantina, certo non una carta dei vini standard, ma bottiglie derivanti dalle vigne visitabili. Questo approccio non solo riduce l’impatto ambientale, ma offre anche la possibilità di creare menu che riflettono il vero sapore del territorio.

Ristorazione all’aperto
Un’altra tendenza in crescita è l’uso di tecniche di cucina all’aperto, come il barbecue o la cottura a legna, che aggiungono un ulteriore elemento di rusticità e autenticità all’esperienza culinaria. Nonostante l’interesse crescente, la ristorazione in vigna presenta anche delle sfide significative. La logistica è uno degli aspetti più complessi, soprattutto quando si tratta di garantire la qualità del servizio in un ambiente all’aperto, dove fattori come il meteo possono avere un impatto rilevante. Inoltre, mantenere un equilibrio tra l’offerta di un’esperienza esclusiva e l’accessibilità economica può essere complicato, richiedendo una gestione attenta dei costi e delle risorse.

Ristoranti e wine tour: dall’agriturismo allo stellato
In generale, il turismo enogastronomico contribuisce quasi al 20% del fatturato complessivo del settore vitivinicolo in Italia. Le regioni come la Puglia, il Piemonte e la Sicilia stanno vedendo una crescita significativa in questo settore, con un aumento delle visite ai vigneti e delle degustazioni organizzate cui è spesso legato l’acquisto di vino.
Secondo Coldiretti, nel 2023 si contano oltre 25.000 agriturismi attivi in Italia, un numero importante, conferma che il settore agrituristico è in continua crescita. Anche i ristoranti stellati hanno spesso abbracciato i valori di natura, atmosfere autunnali, esperienze multisensoriali, cultura agricola da diffondere presso i buongustai e i turisti, offrendo tour e degustazioni fra filari di uve bianche e rosse. Molto spesso sono interni a Wine Resort , immersi nel verde. Uno di questi è il ristorante stellato del Boscareto Resort & Spa nelle Langhe, che ha in pacchetto tour nei vigneti e degustazioni in cantina. Un altro esempio è il Vignamare ad Andora, in Liguria, che fa parte dell’azienda agricola PEQ Agri. Questo ristorante offre tre menu degustazione che esaltano la cucina ligure e utilizza prodotti provenienti dagli orti e dagli allevamenti dell’azienda. Davvero incantevole poi L’Albereta Relais & Chateaux con ben tre ristoranti, sulle lussureggianti colline della Franciacorta.

Articolo tratto da Pizza&core Collection N 121
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