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Strategie vincenti per promuovere il business sui social media
Cosa serve oggi per avere successo in un’attività di ristorazione? Si d’accordo devi saper preparare e offrire piatti sublimi, il tuo locale deve essere perfetto, il tuo servizio anche. Ma non basta. Oggi nell’era dei digital e social media fra gli ingredienti che i ristoratori devono utilizzare ci deve stare una buona dose di digital e social media, strumenti che se ben utilizzati, con i giusti contenuti e le strategie più opportune sono uno straordinario boost per ogni ristorante.
Ne parliamo in questo articolo con Barbara Sgarzi, consulente e docente di digital media.
Quali sono i principali vantaggi nell’utilizzare i digital e social media per promuovere un ristorante o un’attività nel settore food & beverage?
«I principali vantaggi nell’utilizzare i digital media, i social media in generale per promuovere un ristorante o un’attività food & beverage, sono essenzialmente la possibilità di creare un rapporto diretto con i propri clienti, i propri fan diciamo così, presenti e futuri potenziali, parlare quindi direttamente senza intermediazione; soprattutto il vantaggio è anche un altro che ci dimentichiamo spesso, quello dell’interazione: quella sui social è una comunicazione a due vie e quindi ha molto senso parlare, sì ma anche ascoltare molto, fare quindi active listening e cercare di capire cosa vogliono i nostri consumatori».
Quali sono le principali tendenze nel settore dei digital media per i ristoranti e operatori nel food & beverage, come utilizzare nel modo più opportuno questi strumenti?
«Le tendenze dei digital media nel settore food & beverage sono un po’ difficili da riassumere perché sono tante e sono diverse e diciamo che la risposta giusta è: dipende. Ci sono tante tendenze diverse che possono essere utilizzare da realtà diverse.
Quello che vedo io è, ma lo vediamo tutti, un grande vantaggio dell’immagine che sia video o che sia un’immagine statica, fotografica sul testo, la tendenza è ad andare sempre su comunicazioni brevi, veloci, scattanti quindi anche quello che è TikTok, e d’altra parte però, c’è quasi una controtendenza visto che stanno funzionando di nuovo moltissimo gli strumenti chiamiamoli “antichi” come le newsletter, che hanno adesso un grande successo e dei bei tassi di apertura per cui dipende molto da quello che siamo bravi a fare.
Io suggerirei di seguire le tendenze sì, ma verificare anche che siano in linea con il nostro tipo di contenuto e con lo strumento, o gli strumenti, con i quali preferiamo esprimerci, se l’immagine o il testo, ovviamente senza non si può prescindere da una grande cura formale, da una grande attenzione per ogni tipo di contenuto; quindi va bene TikTok, va bene il video veloce, ma se siamo bravi a scrivere e raccontare pensiamo anche ad una newsletter oppure, perché no, ad un podcast».
Per chi cerca di migliorare la visibilità sui social, senza il supporto di agenzie di comunicazione, a causa magari di limitazioni di budget, quali consigli pratici suggeriresti per migliorare la visibilità?
«Uno dei consigli più semplici e facilmente realizzabili anche senza budget, ma solo con un po’ di attenzione, di cura e ovviamente di strategia, che non deve mancare mai perché la comunicazione digitale social deve avere sempre una forte base strategica: banalmente sono al punto A e voglio arrivare al punto B, la mia strategia è capire, pensare, riflettere su come ci arrivo e quindi mettere in atto una vera strategia e non dei post slegati l’uno dall’altro, ma un vero e proprio percorso. Una delle cose che io suggerisco sempre è partire da quello che abbiamo in casa, cioè dalle persone che lavorano nella nostra realtà che possono raccontare in modo semplice, diretto, trasparente, genuino e anche divertente a volte, se hanno un po’ di senso dell’umorismo, il loro lavoro quotidiano e la loro vita, in pratica metterci la faccia; quindi fare parlare le persone dietro la realtà. Questo funziona sempre molto e soprattutto costa poco, visto che magari a volte abbiamo anche dei limiti di budget, ovviamente bisogna farlo con le persone che realmente voglio parlare, non obbligare nessuno perché sui social la timidezza, la chiusura, fare le cose un po’ controvoglia, obtorto collo non funziona, ma se abbiamo dei dipendenti, dei colleghi, delle persone che lavorano con noi che sono bravi a raccontare il loro lavoro, quello che c’è dietro, la fatica, il sacrificio, lo sforzo, ma anche la ricerca di qualità nelle materie prime e nella realizzazione, facciamoli parlare perché più che il prodotto in sé, funzionano le persone che questo prodotto lo fanno, lo veicolano o lo migliorano o lo osservano».
Altro tema fondamentale, le recensioni, un’arma dal taglio doppio che bisogna maneggiare con cura per non farsi male e allora come si possono sfruttare al meglio le recensioni online per promuovere un ristorante?
«Le recensioni online sono da sempre un tasto dolente perché sappiamo che possono portare problemi, ci possono essere problemi di falsa recensione o di bombing, di recensioni negative su un ristorante che la persona che lo recensisce non ha mai provato, quindi servono sì, possono servire, possono essere utili, possono dare anche un boost di energia quando sono positive sicuramente.
Come sfruttarle al meglio? Io suggerisco in generale sulla comunicazione digitale e social di fare content repurposing cioè cercare di posizionare lo stesso contenuto rimpacchettato, diciamo con un po’ di maquillage, su canali diversi: ecco che allora le recensioni prese con uno screenshot o semplicemente ricopiate o fotografate possono essere molto utili da veicolare su altri strumenti per far vedere quello che le persone dicono di buono su di noi.
L’altro suggerimento è cercare di rispondere sempre alle recensioni negative, attenzione però: quando suonano vere e cioè motivate, raccontate, eccetera, altrimenti se palesemente è la classica recensione di una riga messa lì per dare fastidio, si può rispondere una volta e poi magari dire: “dettagliare il problema che avete avuto con noi, così possiamo rispondervi meglio».
Articolo tratto da Pizza&core collection n 120
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