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Dal classico cioccolato al gelato alla lavanda
Gelato: i trend dell’estate e i numeri del comparto
Puntuale, arrivata l’estate, si (ri)fà il punto sul mondo dei gelati, o come direbbero i pasticceri di nuova generazione un “recap”; già a gennaio, dal Sigep, sapevamo che contro il mercato industriale del confezionato (3,7 miliardi di porzioni vendute ogni anno) il comparto artigianale fa un bel salto in avanti, riprendendo il suo legittimo posto nel cuore dei consumatori. La scelta di optare a masse e basi di alta qualità con un ritorno ai gusti tradizionali certamente ha agevolato la riqualificazione di un prodotto gustoso, genuino, cremoso, il must to eat dei mesi caldi, ma anche dell’inverno, perché gran parte dei consumatori al gelato non rinuncia più nemmeno a gennaio.
Gelato in cifre
I numeri sono positivi: 3 miliardi di fatturato annuo (le stime prevedono un incremento importante grazie a questa stagione estiva), 39mila punti vendita e un trend sempre in crescita (si annuncia quest’estate + 6% in generale e un +12% nelle città d’arte nei consumi rispetto al 2023). Un assist alla crescita del settore gelateria è dato indubbiamente dalle città d’arte, ma anche dalla crescita del marketing locale dei piccoli borghi che, promossi a luoghi turistici, hanno visto negli anni un crescente afflusso di viaggiatori stranieri. Il gelato artigianale riafferma il suo posto nelle scelte fuori casa dei consumatori anche perché, nonostante tutto, rimane quel cibo non necessario, ma di puro piacere, ancora accessibile a tutti, anche alle famiglie che hanno dovuto tagliare le spese in altri luoghi di consumo. Se i ritocchi dei listini ci sono stati, si sono mantenuti sotto il 10% e dunque non hanno inciso per le famiglie.
Gelato: dai bambini agli anziani tutti lo amano
L’indagine AstraRicerche per l’Istituto del Gelato Italiano (IGI) ci descrive il consumatore di gelato come un vero appassionato: oltre il 60% degli intervistati rispondono “che si tratta di un prodotto intramontabile” e che “piace a tutti” (oltre il 50%) anche perché fa “tornare un po’ bambini” (oltre il 38%).
Gelato: i gusti 2024
Oltre al cono e alla coppetta con il gelato cremoso a base latte (anche nella versione vegana e lactose free, per esempio con la soya), le vetrine frigo 2024 lasciano ampio spazio ai sorbetti, con frutti italiani e con l’aggiunta di diverse spezie.
L’ultima comunicazione dall’osservatorio Sigep ci dice che da un lato c’è un ritorno di fiamma per i gusti intramontabili classici, ma c’è anche l’arrivo del nuovo gusto cioccolato bianco e asparagi (di Dario Fontanella, dalla Germania) e del gelato low sugar, già da due anni boom in Spagna. Tra i nuovi gusti molto particolari troviamo “bergamotto con curry e wasabi”. In Italia si rimane a contatto con la territorialità, ma sempre con fantasia: “lampone e rosmarino” (di Giancarlo Timballo) oppure carota, mandarino e limone (omaggio del maestro Eugenio Morrone a Jannik Sinner).
Hanno fatto molto parlare di sé anche i gelati frutto della collaborazione fra Università di Foggia e bar Antonaccio a base di oli essenziali ed estratti di piante officinali. Sarà possibile dunque gustare il gelato alla lavanda e quello all’eucalipto che promettono di essere anche “funzionali” grazie alle riconosciute proprietà delle erbe utilizzate.
Il gelato in Europa
Il gelato fa anche grandi fatturati nel resto d’Europa. Dopo il nostro, i quattro maggiori paesi europei per consumi sono Spagna, Francia, Germania, UK. Contando l’Italia in questi territori sono stati venduti 2,2 miliardi di gelati nel 2023, anno nel quale, secondo i dati CREST-Circana, i consumi di gelato in Europa sono cresciuti del 4,7% complessivamente. L’Italia rappresenta il primo consumatore, come è facile immaginare, è il mercato principale con il 28% delle porzioni di gelato servite sul totale europeo.
La crescita dipende dal fatto che tutti conoscono il gelato italiano e la sua bontà; Claudio Pica, presidente FIEPET Confesercenti e segretario generale dell’Associazione Italiana Gelatieri (AIG) spiega come la diffusione del gelato si debba ad un lavoro di sinergia “grazie alle strategie di internazionalizzazione del gelato all’estero messe in atto da colossi fieristici come Sigep e dal mondo associativo di tutta la filiera”.
Articolo tratto da Pastry Magazine n 29
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