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L’importanza dello storytelling
Nel settore Horeca, intervista a Marco Ilardi
Nel sempre più competitivo mondo della ristorazione, dove il gusto incontra la tradizione e l’innovazione, raccontare efficacemente la propria storia può fare la differenza tra l’essere un nome tra tanti e diventare un marchio di riferimento nel mondo della ristorazione.
Marco Ilardi, direttore di Cinque Gusti ed esperto di food technology con una solida formazione in Brand Management presso la SDA Bocconi di Milano, ci offre la sua prospettiva su come lo storytelling possa essere un potente alleato per gli chef e i ristoratori che vogliono elevare la loro popolarità e il loro impatto nel settore.
In questa intervista esclusiva Marco discute l’importanza di narrare storie coinvolgenti e autentiche, l’uso strategico dei social network, e anticipa le tendenze future in questo settore in forte evoluzione.
Benvenuto Marco, grazie per questa intervista. Per iniziare, potresti dirci come lo storytelling può influenzare la popolarità e il successo di chef e ristoratori nei loro ambiti?
«Grazie a voi. Lo storytelling è fondamentale nel mondo della ristorazione perché nei ristoranti non vendiamo solo cibo, ma un’esperienza.
Raccontare una storia che cattura l’essenza del brand e della sua offerta culinaria crea una connessione emotiva con il cliente in particolare durante gli eventi.
Influencer che conosco bene nel mondo della pizza come Errico Porzio e Davide Civitiello hanno capito che una buona storia può trasformare un piatto da semplice proposta gastronomica a simbolo di una cultura o tradizione, rendendo la loro arte culinaria unica e distintiva e sono molto seguiti con risultati in termini di affluenza nelle loro pizzerie».
Parlando di social network, quali piattaforme consideri più efficaci per lo storytelling nel settore della ristorazione e come dovrebbero essere utilizzate?
«I social network sono strumenti potenti per il branding nel settore Horeca. Piattaforme come Instagram e Facebook sono ideali per una comunicazione visiva che cattura l’attenzione attraverso foto e video accattivanti. YouTube soprattutto con gli shorts offre anche un’opportunità unica per immersioni più profonde, attraverso la condivisione di storie dietro le quinte e tutorial di cucina. L’importante è mantenere un dialogo coerente e autentico che rispecchi i valori del brand e parli direttamente al pubblico target.
Quella che sta spaccando ultimamente è fondamentalmente Tik Tok, la piattaforma più orientata verso i giovani, dove se sei bravo a creare contenuti puoi fare numeri e fare la differenza.
Da consulente Seo posso dirti che gli ultimi aggiornamenti di Google stanno dando sempre più importanza ai contenuti video brevi per cui è il momento di spingere sull’acceleratore».
Come direttore di Cinque Gusti, come applichi queste tecniche di storytelling e branding nella tua strategia?
«Su Cinque Gusti, poniamo una grande enfasi sulla narrazione di ogni elemento che compone l’esperienza culinaria.
Quando partecipiamo ad un evento cerchiamo di comunicare su quanti più canali possibile in formato video le esperienze degli ospiti e la loro soddisfazione, la maestria e gli impiattamenti degli chef, ci facciamo raccontare come nascono le loro creazioni.
La formazione in Brand Management presso la SDA Bocconi mi ha fornito gli strumenti per integrare efficacemente queste narrazioni in una strategia complessiva che amplifica la visibilità della manifestazione e rafforza il posizionamento di quel brand o quella rassegna enogastronomica sul mercato».
Considerando l’evoluzione digitale, quali nuove tendenze prevedi emergeranno nello storytelling digitale per il settore Horeca?
«Prevedo un aumento nell’uso della realtà aumentata e virtuale per offrire esperienze immersive che vanno oltre il tradizionale storytelling. Queste tecnologie permetteranno ai clienti di vivere praticamente l’ambiente del ristorante o di vedere come vengono preparati i loro piatti preferiti, tutto dal comfort di casa loro. Inoltre, l’intelligenza artificiale e il machine learning saranno sempre più utilizzati per personalizzare le esperienze culinarie e le comunicazioni ai clienti basandosi sulle loro preferenze e comportamenti passati».
Infine, quali consigli daresti ai giovani chef e imprenditori ristoratori che desiderano utilizzare lo storytelling per costruire e consolidare il loro brand?
«Il mio consiglio è di rimanere autentici e di raccontare storie che riflettono veramente chi sono e cosa rappresentano i loro ristoranti. È essenziale conoscere il proprio pubblico e ciò che ti fa entrare in sintonia con loro. Inoltre, consiglierei di sperimentare con diversi formati e piattaforme facendo dei test per scoprire cosa funziona meglio per il loro specifico contesto. E infine, non sottovalutare l’importanza della costanza: lo storytelling è un impegno a lungo termine che richiede dedizione e passione. Scrivere saltuariamente sui social non serve a niente».
Articolo tratto da Pizza&core collection n 120
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