Dal 19 settembre, è in libreria l’edizione 2013 di Osterie d’Italia, la guida edita da Slow Food Editore, il cui sottotitolo, “sussidiario del mangiarbere all’italiana” è una sintesi efficace delle finalità perseguite dalla pubblicazione, ottenuta con la collaborazione di oltre 400 esperti e appassionati. Buona cucina, senza troppi fronzoli, ma di qualità: quest’anno sono stati recensiti 1713 Locali, 231 evidenziati attraverso le Chiocciole, 115 segnalati per il Buon formaggio e 194 per i vini, con 147 nuove segnalazioni rispetto all’edizione 2012 e 77 locali inseriti nelle sezioni Oltre alle Osterie.

Importante sottolineare la cura della selezione dei locali che aderiscono al progetto Alimentazione Fuori Casa dell’Associazione Italiana Celiachia.

Bolasco e Signoroni, i curatori, spiegano che la guida fotografa non solo i locali in sé, ma un trend generale della ristorazione: «Il concetto di osteria è in continua evoluzione, condizionato dalle nuove generazioni e dal ripensamento tipico dei momenti di crisi. Abbiamo notato che oggi i ristoratori rincorrono modelli di semplicità, che trovano nelle osterie il loro sbocco naturale. E per questo siamo orgogliosi di aver inserito in guida locali molto diversi tra loro: osterie che cercano di contenere i costi, ristoratori che scelgono di avere un vero e proprio orto e che sono particolarmente attenti alla sostenibilità. Ma anche quelli impegnati in attività a sfondo sociale, coinvolgendo persone diversamente abili».