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Lunedi 27 giugno la "cerimonia agricola" del Capodanno del Mugnaio
“La gioia più grande? Festeggiare di nuovo il Capodanno del Mugnaio tutti assieme: ospiti, collaboratori, pizzaioli, pasticceri e panificatori”. Esordisce così Antimo Caputo, AD dell’omonimo Mulino, riferendosi all’imminente festeggiamento della “cerimonia agricola” dal grande significato simbolico, voluta e inaugurata dal Mulino Caputo 7 anni fa, che coinvolge tutte le figure professionali impegnate nella produzione del grano e nella trasformazione finale.
La celebrazione di quest’anno è fissata per lunedì 27 giugno a partire dalle ore 17.30, nelle campagne di Frignano, in provincia di Caserta, presso l’azienda agricola di Franco D’Amore.
Per Antimo Caputo la reunion che suggella il progetto di filiera “Grano Nostrum” targato 2022 è particolarmente entusiasmante, dopo due anni di trebbiatura raccontata esclusivamente attraverso il web.
Durante tutto l’anno i campi vengono monitorati da un team di agronomi, con sopralluoghi e tecnologie satellitari. Si tratta di un lavoro corale e costante che vede impegnati, accanto al Mulino Caputo, tutti i produttori, coordinati da Franco D’Amore e la Green Farm, l’azienda di Grottaminarda di cui è capo fila di filiera Michele Meninno, che si occupa dell’assistenza tecnica all’agricoltura.
Le ragioni di questo successo? Grano italiano al 100%, certificato “Made in Italy”, prodotto attraverso una scelta accurata delle varietà, in base alle caratteristiche dei terreni e il monitoraggio di tutte le fasi produttive, dalla semina fino al raccolto.
Antimo Caputo ne è orgoglioso: “Tornare a coltivare terreni italiani è fondamentale, ora più che mai. Siamo forti di accordi di filiera tra tutti i protagonisti di questo immenso lavoro crediamo un una agricoltura sostenibile ambientalmente ed economicamente.”
E precisa: “Dalla crisi abbiamo imparato tanto: soprattutto a migliorare la qualità dello stoccaggio e a potenziare la capacità di insilaggio dei cereali, aumentando le riserve strategiche; abbiamo incrementato ancora le superfici coltivate in Italia: dai terreni del basso Lazio, dove è nato il progetto “Grano Nostrum”, a quelli di Campania, Molise, Basilicata, Abruzzo e Puglia. Il nostro obiettivo – aggiunge Caputo - è quello di aumentare ancora le aree produttive delle nostre regioni del Sud e di continuare a fondere l’antica sapienza alle innovazioni tecnologiche, ottimizzando le fasi di raccolta e di trasformazione e avvalendoci di strumentazioni all’avanguardia.”
Considerate le premesse, prepariamoci a un grande Capodanno del Mugnaio: con festeggiamenti accompagnati da brindisi benauguranti e dalla musica gioiosa dei Bottari della Cantica Popolare.
Comunicato stampa Dieffe Comunicazione
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