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Essere italiano, aver girato il mondo, fino ad arrivare in Russia e qui, sposare un progetto ristorativo: ecco in sintesi la descrizione di uno dei quattro protagonisti della storia de La Fabbrica, Mirko Zago. Ma andiamo con ordine in questo spaccato che racconta un po’ di Italia in Russia. Mirko, come dicevamo, è italiano, originario del Nord Italia più precisamente, e dopo aver lavorato nei migliori ristoranti europei s’è “fermato” in Russia da oltre 15 anni, guidando le cucine dei ristoranti Aist e Bro&N a Mosca.
Il secondo protagonista della storia è invece Arkady Novikov leader nel mercato dei ristoranti negli ultimi 25 anni (sia in Russia che all’estero). Terzo attore è l’azienda “Pravii Bereg” impegnata in attività di ristorazione di successo per quasi 15 anni creando sia catene di locali che singoli ristoranti.
Dall’unione di questi tre nomi nasce un progetto congiunto, La Fabbrica appunto.
Chiacchieriamo con i fautori di questo progetto e ci facciamo raccontare l’esordio di questo ristorante pizzeria, svelando infine il quarto protagonista.
Quali motivazioni hanno spinto ad aprire La fabbrica?
«La fabbrica è un ristorante italiano che abbiamo deciso di aprire per diverse ragioni. La prima è la popolarità della cucina italiana. Pasta e pizza sono amate in tutto il mondo: in Europa, America, Russia e nei paesi asiatici. La seconda ragione è la mancanza di approvvigionamento di qualità in questa zona a Rostov-on-Don. Volevamo mostrare la vera, gustosa, moderna cucina italiana, piuttosto che una versione di esportazione adattata. Per questo, abbiamo invitato un talentuoso chef italiano ed abbiamo cercato di creare la vera atmosfera dell’Italia nel nostro locale».
Quindi il made in Italy è un brand di successo in Russia. Oltre pasta e pizza cosa si ama?
«I prodotti italiani sono molto popolari nella nostra regione. Formaggio, olive, burro, prosciutto di Parma, salsicce. Per quanto riguarda la pizza, tutti la mangiano, sia adulti che bambini. I russi in generale amano molto la pasta e la pizza, con vari ripieni molto popolari».
Facciamo un salto dalla cucina all’experience che si vive nel vostro locale: come lo descrivereste?
«Mi piacerebbe credere che l’ospite prima di tutto valuti il livello e la qualità della cucina, venendo al nostro ristorante. Ma capisco perfettamente che tutte le persone sono diverse ed anche i loro valori sono diversi. Qualcuno considera importante l’atmosfera, qualcuno gli interni, qualcuno apprezza la musica e la lista dei vini. Pertanto, credo che per lavorare sul successo del ristorante ci siano “tre balene”, su cui poggia tutto il lavoro e la cui qualità deve essere costantemente migliorata: queste sono la cucina, il servizio e l’interno. Tutte devono essere di altissimo livello e soddisfare i requisiti più esigenti. Incarniamo tutto questo a La Fabbrica e, a giudicare dal feedback dei nostri ospiti, stiamo andando piuttosto bene».
Nella nostra rubrica vogliamo sempre meglio capire com’è il cliente fuori dall’Italia: quali sono le caratteristiche del consumatore nella vostra zona?
«Rostov-on-Don si trova nel sud della Russia, c’è molta vegetazione, serbatoi, prodotti unici locali. Nel fiume Don, su cui sorge la città, un’enorme quantità di pesci e gamberi. Rostov è la porta verso il Caucaso settentrionale ed, inoltre, confina con l’Ucraina. Come risultato della fusione di così tante culture diverse, nella nostra regione c’è una cucina molto insolita e varia. La direzione gastronomica e la ristorazione sono ampiamente sviluppate, ci sono molti posti dove si può mangiare deliziosamente. Pertanto, il nostro ospite è piuttosto sofisticato, difficile da sorprendere. Ma cerchiamo di offrire prodotti unici come la Scrocchiarella, siamo attenti agli interni, creiamo un’atmosfera speciale e ci prendiamo cura dell’alto livello del servizio nel ristorante La Fabbrica».
Scriocchiarella: ecco nominato il quarto protagonista di questa storia: perché l’avete scelta?
«Volevamo offrire ai nostri ospiti un prodotto unico e gustoso, che non hanno ancora provato a Rostov. E invece della pizza classica o napoletana, abbiamo deciso di offrire la Scrocchiarella. Molti ristoranti cucinano la pizza. Qualcuno peggio, qualcuno meglio, usano ricette diverse, condimenti, farine, ma nessuno prepara la Scrocchiarella. Inoltre, è estremamente gustosa ed i nostri ospiti hanno già apprezzato questo fatto».
Giovanni Rotolo
11/03/2019
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