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La pasticceria, dal pasticcino al cioccolatino, passando per il gelato, è entrata ovunque: soprattutto nelle grandi città fa spesso parte di concept commerciali che apparentemente nulla hanno a che vedere con il mondo food: la piccola dolcezza appaga sempre, è come un lusso accessibile e un piacere da godersi in ogni angolo ci si trovi e in qualunque momento della giornata.
Se i Magazzini Lafayette a Parigi hanno capito che macarons e cioccolatini creano una “atmosfera” di piacere in un “percorso” normalmente lontano dal food, a maggior ragione in un “punto di consumo” come ristoranti e pizzerie, il dessert dovrebbe avere un ruolo di primissimo piano, un ruolo d’onore. Così, però, sempre non è. Anzi, taluni locali non pongono attenzione a questa portata. Ma noi vogliamo ricordarlo: il dessert a fine pasto è una portata a tutti gli effetti (come l’antipasto per esempio) nel pranzo e nella cena all’italiana. Diremo di più: secondo molti in quanto “ultima” è la portata che rimane più impressa e può cambiare persino la percezione del pranzo intero.
Perché, allora, declassare l’offerta con un prodotto confezionato qualunque?
La carta dei dolci e la pizza dessert
I ristoratori più illuminati sanno bene come valorizzare il fine pasto proponendo anche a parte una carta dei dolci.
Spesso è un pasticcere locale che fornisce i locali che puntando sulla carta dei dolci, un pasticcere che offre loro prodotti artigianali di livello medio-alto. Ma anche la pizza dessert può essere un dolce spettacolare e ben studiato, fatto dalle mani dello stesso pizzaiolo. Una farcitura “elegante”, che non sia la solita Nutella spalmata con lo zucchero a velo, ed un impasto studiato per essere dolce, fanno della pizza dolce una piccola rivoluzione di gusto.
Facciamo degli esempi: liquore nell’impasto o cacao. Farciture con creme e frutta. Decorazioni ispirate alle leccornie della pasticceria.
Una pizza dolce ben fatta sarà un motivo in più per venire nel vostro locale.
Ritornando alla carta dei dessert, ci sono delle regole comunemente condivise su cosa dovrebbe esserci sempre: almeno un dolce al cioccolato e un paio di dessert caldo-freddo; si dovrebbe sempre avere fisso il “dolce della casa” e far ruotare ciclicamente le proposte di frutta, legandole alla stagione.
Dunque, concludendo, ci sono davvero molte alternative al gelato confezionato in freezer (come il classico tartufo nero e bianco) su cui puntare, soprattutto nei mesi meno caldi.
Provate, il risultato sarà soddisfacente per il cliente e per il vostro scontrino.
02/08/2018
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