Una pizza da asporto, fumante, il cliente prima di prendere il “cartone” domanda: quant’è?

Sette euro, poniamo.

Ed invece di cavare dal portafogli una banconota guarda il cassiere con occhi gentili e fa: “posso pagare con bancomat?”.

Scena quotidiana, in pizzeria, ma anche al bar, e in tutti i pubblici esercizi dove spesso il registratore di cassa batte anche scontrini dai numeri irrisori.

Finora il limite di trenta euro per l’accettazione dell’uso del bancomat garantiva una soglia limite, ma la Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) è preoccupata, come esprime nella sua nota, dell’abolizione di tale soglia prevista nella Legge di Stabilità: "La Fipe non condivide in alcun modo questo provvedimento che azzera la soglia di importo sotto la quale vi è l’obbligo di accettare i pagamenti elettronici - dichiara il Direttore Generale Marcello Fiore - insieme alla previsione di sanzioni per i gestori che non si attrezzino con il POS.

Un`iniziativa di questo tipo deve essere associata contemporaneamente a un`esenzione dall`obbligo per imprese in regime fiscale dei contribuenti minimi (con ricavi non superiori ai 50.000 euro) e al mantenimento di una soglia minima per i pagamenti elettronici di almeno 10 euro; la volontà della Federazione è quella di sostenere tutti quei pubblici esercizi caratterizzati da pagamenti di piccola entità, gravati dai costi delle commissioni bancarie che potrebbero compromettere seriamente la loro attività. Non siamo contrari all`utilizzo della moneta elettronica, ma è importante evitare che un provvedimento mal concepito, affossi attività importanti".