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La celiachia oggi non è più un disagio
Intervistiamo Lex Barreveld, Sales Manager Foodservice dell’azienda Dr. Schär.
Lex Barreveld è nato nel 1961 a Tripoli (Libia) e si è laureato in Scienze Alimentari in Olanda. In Dr. Schär dal 1996, si è occupato prima di vendite all’estero e, dal 2010, della gestione delle vendite della sezione Dr. Schär Foodservice Internazionale.
Dr Schär nasce oltre trent’anni fa. Come nacque l’idea di occuparsi di gluten free?
«La Dr. Schär è nata quando il nostro presidente Ulrich Ladurner acquisí una piccola azienda che produceva alimenti per bambini. Avendo l’idea di commercializzare una linea di prodotti dietetici si era informato di alimentazione presso medici e specialisti. All’epoca l’intolleranza al glutine era un tema poco conosciuto e quando ha visto i prodotti “naturalmente senza glutine” disponibili, è nata in lui l’idea che sarebbe diventata la missione dell’azienda: offrire al celiaco prodotti appositamente ideati e sviluppati per lui. Prodotti sicuri e gustosi, anche prodotti e ricette tradizionali, reinventate con materie prime senza glutine».
Ci dica tre aggettivi per descrivere Dr Schär
«Innovazione, Qualità e Ricerca».
Invece, come descriverebbe in tre parole il suo lavoro?
«Varietà, Multidisciplinarità e Gratificazione personale».
Com’ è nata l’idea dei punti di ristoro del network Dr. Schär Foodservice?
«È nata circa dodici anni fa quando un nostro cliente farmacista ci ha chiesto se avevamo pensato all’idea di proporre un servizio/prodotto per le pizzerie. Da lì abbiamo fatto delle prove con una pizzeria per verificare la fattibilità del progetto e nel 2004 abbiamo cominciato con la prima pizzeria, a Bologna».
Come sta rispondendo il mercato della ristorazione al problema celiachia?
«Sta rispondendo molto bene, perché la richiesta è in forte aumento.
I ristoratori hanno capito che inserire un’offerta senza glutine è un’opportunità di mercato molto interessante».
Nello specifico come sta rispondendo alla proposta del network Dr. Schär Foodservice?
«Nello stesso modo, ormai il ristoratore ha preso più fiducia e si informa bene sulla gestione del prodotto senza glutine per poter offrire il gusto della classica pizza italiana in tutta sicurezza e senza pensieri, né per lui né per il suo cliente».
Ecco, parliamo proprio del cliente adesso: secondo lei, rispetto a dieci anni fa, quanto oggi la celiachia è avvertita, da chi ne è affetto, come una situazione di disagio?
«Non poter mangiare prodotti da forno come pasta e pizza sicuramente all’inizio creava disagio specialmente all’adulto neo diagnosticato, che fino al giorno prima mangiava ancora la sua pizza nel suo locale preferito, in un contesto di convivialità; non poterlo più fare, quindi, era un grosso disagio. In una scala da uno a dieci direi un disagio pari a “dieci”. Oggi questo valore si è ridotto drasticamente e ritengo si trovi sul “tre” perché l’offerta di prodotti e pasti senza glutine nell’ambito del fuori casa è migliorato molto e quindi lo stesso consumatore ora ha la possibilità, per esempio, di richiedere una pizza senza glutine anche nel suo locale preferito».
www.drschaer-foodservice.com/it/
04/08/2015
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