“L’arte della pizza come patrimonio immateriale dell’Umanità”: la petizione lanciata a settembre da Napoli durante il “Pizza Village” (con la firma del già Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Alfonso Pecoraro Scanio, insieme all’Associazione Pizzaiuoli Napoletani e alla fondazione UniVerde) continua il suo percorso.

La petizione popolare (che trovate sulla piattaforma Change.org) è stata promossa anche durante il Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione di Cernobbio, svoltosi ad ottobre, nel quale anche Coldiretti ha annunciato il suo sostegno alla pizza napoletana.

Dal 6 novembre s’è unito al coro di voci pro pizza napoletana anche il Comune di Tramonti, quel comune che storicamente ha dato tanti natali ai pizzaioli che sono per primi emigrati nel Nord Italia diffondendo la pizza nelle altre regioni dello Stivale e che hanno anche promosso la migrazione della pizzeria nel mondo (ad oggi sono circa duemila le pizzerie di origine tramontina aperte fuori dall’Italia).

Ricordiamo che nel 2010, per la promozione della “pizza in purezza” la Corporazione dei Pizzaioli di Tramonti ha stipulato con l’Amministrazione Comunale un apposito regolamento e riconoscimento della denominazione comunale “De.Co”.

Ma ritorniamo alla petizione da sottoporre all’Unesco: ad oggi quello di tramonti è il primo e unico ente comunale ad aver ufficialmente aderito con Delibera G.C. del 6-11-2014. “È un’iniziativa che ci rende felici – ha dichiarato il dott. Antonio Giordano Sindaco di Tramonti– siamo fieri di poter sostenere questo prodotto che da sempre ha colorato le tavole del nostro bel paese. Tramonti, paese emblematico in questo settore, sarà sempre attento alle proprie origini e alle proprie tradizioni e darà sicuramente il suo contributo, anche in termini numerici, viste le numerose pizzerie sparse in tutta Italia e nel Mondo”.

(Fonte Salerno Notizie)