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Se fino a qualche tempo fa, termini come “pizza” o “pizzeria” evocavano principalmente un prodotto di massa, associato a convivialità, accessibilità economica, oggi questi riferimenti, pur rimanendo validi, si arricchiscono di nuovi valori.
Grazie ad un impegno che va avanti da anni, da parte delle industrie molitorie che hanno saputo tirar fuori prodotti di altissimo livello e allo stesso tempo investire in formazione e conoscenza professionale per i propri clienti, tutto il settore ha vissuto un processo di continua evoluzione, crescendo in modo evidente nel tempo. Negli ultimi anni, questa trasformazione ha portato la pizza, tradizionalmente simbolo della cultura e della cucina italiana, a diventare non solo un piatto iconico, ma anche un potente motore economico e un fenomeno imprenditoriale di portata globale, sia nel nostro Paese che all’estero. Un ruolo importante, va detto, lo hanno avuto anche quei professionisti che hanno avuto la possibilità di portare la pizza in TV e quindi dare una vetrina e una notorietà e dunque un valore prima sconosciuto.
Possiamo pertanto dire che la pizza ha finalmente (ed era ora) annullato quel gap che la vedeva come ristorazione di serie B, oggi ha conquistato posizioni di prestigio: si trova nei ristoranti di alta gamma italiani e internazionali, come parte di menu degustazione anche in locali stellati, e si presenta in molteplici varianti, dal livello più semplice a quello più raffinato, avvicinandosi sempre più al mondo della ristorazione di alta qualità, dalla cucina locale fino alla gastronomia di livello superiore.
In altri termini, la pizza oggi non è più solo un momento di svago tra amici, ma si configura come un’autentica esperienza gastronomica e questo grazie ad approfondite ricerche e innovazioni negli impasti e nei condimenti, che, integrandosi con la cucina contemporanea, ne aumentano notevolmente il valore.
Tutto bene allora? Diciamo nì. Questa corsa in avanti lascia perplessi alcuni incalliti tradizionalisti, per i quali le pizze (vere) sono le classiche 4 o 5. Altra questione che crea polemiche è legata al fatto che se la pizza cresce di valore, cresce anche di prezzo. Ed effettivamente le polemiche legate agli aumenti in pizzeria in qualche modo danno ragione a chi vorrebbe una pizza pura e classica, legata alla tradizione.
Noi siamo però dell’idea che l’evoluzione in alto faccia bene alla pizza e continuerà a fare del bene per tutto il comparto. Gli esperti del settore e giornalisti gastronomici affermano con convinzione che la crescita qualitativa e la scoperta della pizza come prodotto gastronomico di alto livello abbiano reso la pizza fortemente attrattiva, tanto che in tutti i comparti Horeca c’è enorme attenzione in quanto considerata come generatore sicuro di business. Quindi la pizza annullando il gap è diventata oggi più che mai un vero e proprio fenomeno imprenditoriale, non per niente sfruttando il trend, nascono e crescono (quasi come funghi), insegne di pizzerie in catena e specializzandosi di volta in volta nelle possibili e molteplici variabili che un prodotto vario e multiforme come la pizza può garantire.
Locali capaci di definire e comunicare una precisa identità, posizionarsi sul mercato in modo distintivo, sfruttando al meglio tutti gli aspetti valoriali che l’evoluzione del fenomeno pizza ha goduto negli ultimi anni. Catene che innovano, che investono in ricerca e sviluppo, capaci di implementare rigorosi protocolli di controllo qualità per mantenere costantemente elevato il livello del prodotto. Senza contare la capacità di formare al meglio il personale, innovare nel servizio, offrire (pizzerie) luoghi di accoglienza pieni di fascino in linea con le loro identità. Poi il marketing come leva formidabile per trovare nuovi clienti, fidelizzarli, trasferire a loro tutto il valore che c’è in una pizza di qualità. Consapevoli che il successo di una catena di pizzerie dipende dalla sinergia tra una strategia di marca coerente e innovativa, la qualità del prodotto, un’esperienza del cliente eccellente, una comunicazione efficace e una gestione operativa efficiente, accompagnate da un sistema di fidelizzazione basato su dati e personalizzazione.
Attivando con competenza queste leve, la catena potrà costruire una posizione di leadership e un rapporto di fiducia duraturo con il proprio pubblico. Anche questo è un miracolo che la pizza ha compiuto negli ultimi, promossa finalmente dalla B alla A.
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