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"Una pizza può fare la differenza" appello per salvare il Parco del Mulino in crisi
La cooperativa di Livorno che fa lavorare le persone disabili: "Ristoranti e B&B chiusi, la situazione è difficile invitiamo la città a utilizzare il nostro servizio di asporto"
La pizzeria chiusa, lo stesso vale per il ristorante e il bed &breakfast. Ma intanto le spese corrono lo stesso: luce, gas, la tassa sui rifiuti, gli altri tributi. I 24 dipendenti, i ragazzi disabili e gli operatori che li accompagnano nelle attività, sono in cassa integrazione.La situazione dal punto di vista economico sta precipitando e allora il Parco del mulino chiede aiuto per avere un sostegno dalla città. E il presidente della cooperativa sociale che gestisce tutte le attività, Alfio Baldi, ha fatto un appello per l’acquisto della pizza perché è l’unica attività che può fare l’asporto.
Per arrivare a questo risultato i sacrifici sono numerosi, come spiega il direttore della cooperativa Marco Paoletti: « Per far quadrare i bilanci c’è un grosso impegno e lavoro. Siamo un’attività commerciale come un’altra e ci difendiamo con pochi aiuti pubblici e tanta beneficenza». E aggiunge: «Il nostro punto di forza è che abbiamo più attività».Poi, però, è arrivato il virus anche per il Parco del mulino: «Le strutture sono vuote - spiega ancora Baldi - è una desolazione. E i ragazzi sono a casa anche perché sono fragili dal punto di vista della salute e in questo momento è meglio che non abbiano contatti con l’esterno».«Non vogliamo essere troppo patetici - va avanti il direttore - siamo tutti in difficoltà. Anche noi, però, siamo un’azienda a tutti gli effetti e con tutte le spese da sostenere dalla fine dell’estate, da quando cioè la nostra attività si è fermata. E siamo preoccupati».Da qui l’idea di lanciare un appello per l’acquisto delle pizze da asporto perché, come spiega Baldi, «molti, anche se ci conoscono, non sanno della nostra attività di ristorazione».
E la risposta c’è sta ta subito: «Molte persone ci stanno dimostrando solidarietà. Solo in una mattinata abbiamo già avuto prenotazioni per una ventina di pizze. Anche da parte di un ristoratore di Valle Benedetta. Questo a fronte di una media di quattro pizze che facevamo al giorno finora».E conclude uno dei volontario del Parco, Elvis Felici: «Ecco perché facciamo un appello alla città di Livorno perché sostenga il Parco: dateci una mano con una pizza, per noi può fare la differenza.
fonte e foto: https://iltirreno.gelocal.it/livorno/cronaca/2020/11/28/news/una-pizza-puo-fare-la-differenza-appello-per-salvare-il-parco-del-mulino-in-crisi-1.39594257
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