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RestWorld e OCCCA hanno realizzato una dettagliata mappatura della Ristorazione durante il lockdown

Potrebbe essere un`idea per raggiungere il break even

Durante un lockdown senza precedenti, il settore Horeca – uno dei maggiori del nostro Paese – ha subito gravi ripercussioni.

Le aziende del settore hospitality, dopo oltre due mesi, oggi ripartono nella maggior parte delle Regioni italiane.

Per oltre 70 giorni, RestWorld srl e Occca hanno monitorato l’andamento del settore, raccogliendo dati che hanno deciso di condividere con gli operatori, in modo da offrire una panoramica rispetto al futuro della ristorazione.

RestWorld, in collaborazione con la pagina OCCCA, ha effettuato due mappature a inizio e fine lockdown, per comprendere il punto di vista di tutti gli attori coinvolti nelle dinamiche occa.jpgdell’ecosistema Ho.Re.Ca. L’ultima ricerca sul territorio nazionale, somministrata tra l’11 e il 15 Maggio con l’utilizzo della piattaforma Typeform, ha coinvolto oltre 5000 partecipanti.

RestWorld Srl si occupa della valorizzazione del capitale umano all’interno dell’ecosistema della ristorazione.

Avvalendosi di un centro di ricerca indipendente in forte sviluppo, e grazie alle collaborazioni attive con il Politecnico di Torino e con l’Università degli Studi di Torino, RestWorld si propone come centro informativo di riferimento per migliaia di operatori del settore Ho.Re.Ca..

RestWorld, in quanto startup innovativa, basa il proprio modello di business sulla semplificazione dei processi di ricerca e selezione del personale per bar e ristoranti.

Occca nasce nel giugno del 2015 come pagina satirica del settore ristorativo. Nel giro di pochi anni cresce la fanpage così come l’impegno nell’approfondire tematiche riguardanti i diritti e le necessità di un settore da sempre poco valorizzato. Viene spesso definita come una sorta di associazione o sindacato dei camerieri, poiché questi ultimi non hanno mai avuto alcuna voce che li rappresentasse. Occca cerca però di rappresentare la categoria nei suoi interessi facendo suo il motto “Un’unica brigata”.

 

Risultati salienti della ricerca per i ristoratori

Mentre il 30% delle attività ristorative si trova ancora in una situazione di stallo e non sa se riuscirà a portare avanti proprio locale, il 5% ha già abbandonato l’idea di una possibile apertura. Ovviamente le normative, divulgate solamente pochi giorni fa (poche ore fa per alcune regioni), hanno permesso ai titolari delle attività di effettuare considerazioni più consapevoli riguardo il futuro della propria attività.

Un punto che deve suscitare interesse e una prossima riflessione è che la metà dei proprietari di tali attività sarebbero disposti a vendere se ne avessero possibilità.

 

Risultati salienti per gli operatori

Ad oggi gli interventi dello Stato hanno permesso, a chi ha perso il lavoro, di pagare le bollette, gli affitti e di continuare a fare la spesa, ma cosa accadrà tra un mese? Alla domanda “Hai perso il tuo posto di lavoro?” queste le risposte: il 17% ha perso il proprio lavoro e il 30% è in attesa di un verdetto che probabilmente arriverà nelle prossime settimane.

 

Risultati salienti per i clienti

Si tornerà a cena fuori? Il 42% dei partecipanti afferma di non essere intenzionato a frequentare i locali almeno per un primo periodo (inteso Giugno), il 45% non vede l’ora di poter tornare a frequentare i propri locali preferiti mentre il restante è ancora indeciso.

Interessante è anche scoprire che su un paniere di opzioni il 64% dei clienti sceglierà come elemento prioritario il “Comfort e conoscenza pregressa di un locale”. Dato molto utile se incrociato con le analisi prodotte sui sistemi di comunicazioni ritenuti più performanti.

Ne risulta così fondamentale, nei prossimi giorni, consolidare la clientela pregressa adottando principalmente i social come mezzo comunicativo e di marketing.

 

Lo studio di RestWorld e OCCCA

Lo studio viene proposto a distanza di due mesi dalla prima mappatura degli effetti del Coronavirus sulla ristorazione, con la quale si è cercato di registrare l’impatto della diffusione del virus prima del lockdown sui pubblici esercizi. I risultati della mappatura ci informavano sulla contrattura dei fatturati del settore relativa ad un periodo breve, circa due settimane, ma anche sulla percezione del rischio degli operatori del settore.

La chiusura totale delle attività per un periodo prolungato era percepita dagli operatori come una misura non applicabile, che avrebbe decretato una crisi del settore senza precedenti, la chiusura definitiva per una percentuale elevata di attività e un decremento esponenziale dell’occupazione nel settore.

Sulla base di questa esperienza appena conclusa e affacciandosi a questo secondo periodo di limitazioni e provvedimenti, si può quindi fornire una prima rilevazione sulla percezione del rischio della popolazione, un aspetto che incide, non solo sulle potenzialità di ripresa immediata delle attività, ma anche sulle modalità che la fruizione dei servizi di ristorazione e bar assumerà sul medio e lungo periodo.

 

fonte e foto: www.horecanews.it


21/05/2020

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