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Conquistare il palato dei francesi non è facile, sciovinisti e pieni di grandeur sono convinti che a riguardo del cibo (e forse non solo) come loro non ce n’è. E invece no, diremmo proprio di no. A farli ricredere ci ha pensato uno scugnizzo (con qualche anno di più) napoletano, Peppe Cutraro, nato e cresciuto a Napoli, nei quartieri spagnoli e con un talento speciale per la pizza. Si lui è un pizzaiolo vero, un mix di passione e talento, campione del mondo alla Caputo Cup e ambasciatore della grande pizza napoletano a Parigi.
“Peppe Paris” è la sua insegna, il suo locale è al civico 2 di rue Saint-Blaise, in un caratteristico quartiere della capitale francese. In questo angolo di Parigi, che conserva ancora un’atmosfera d’altri tempi, grazie a Peppe Paris, la baguette è passata in secondo piano. I Parigini sono impizzati: “J`aimerais une pizza, ou plutôt deux, on n`en fait pas trois».
Bellissimo e accogliente il locale, come solo lo spirito napoletano può creare, e poi al centro di tutto sua maestà la pizza, o se volete chiamatela pure regina.
Passione e talento, ma anche tanta qualità che non è frutto dell’improvvisazione, Giuseppe Cutraro ci ha messo dentro anni di lavoro e di studio. Qualità è anche compiere le scelte più opportune su materie prime e ingredienti, come ad esempio la farina Nuvola del Mulino Caputo per impasti leggeri e che offrono un prodotto finito digeribile e di grande scioglievolezza.
Il grande successo di Peppe Paris è quindi anche figlio di un mulino come Caputo che da sempre sostiene i bravi ambasciatori della pizza di qualità nel mondo, non per nulla Antimo Caputo, afferma convinto: «Crediamo e investiamo in quella Napoli e in quei suoi figli che possono arrivare ovunque e avere successo in tutto il mondo. Peppe, come tanti altri bravi pizzaioli, rappresenta la Napoli del futuro, quella che traendo linfa dal suo passato migliore può e deve guadare al domani con fiducia e speranza. Mulino Caputo sarà sempre al loro fianco».
Nel frattempo con grande soddisfazione di Peppe i Parigini insistono: «J`aimerais une pizza, ou plutôt deux, on n`en fait pas trois».
Che ci volete fare guagliù, sciovinismo e grandeur si fanno da parte di fronte alla vivanda scugnizza, i francesi mangiano e solo felici, hanno capito che se si fa in quattro per renderti felice, non può essere altro che una pizza.
Giuseppe Rotolo
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