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In questi giorni il dibattito migranti sì -migranti no è quanto mai accesso, senza voler entrare nel merito delle prese di posizioni di parte che la politica usa il più delle volte per “partito preso”, ci piace raccontare questa storia che vede al centro la Pizza, e soprattutto ragazzi che “venuti da terre assai lontane” potranno, imparando a far pizza, avere quel futuro che da tempo inseguono.
L’iniziativa (che possiamo senz’altro definire un modello virtuoso che agevola l’inclusione sociale e lavorativa), ha visto partecipi oltre dieci ragazzi africani. Per loro a fare da mentore e da maestro un pizzaiolo d’eccezione: Luigi De Carolis, (per gli amici Gino), è un professionista di grande esperienza con grande capacità comunicativa e soprattutto empatia.
Dalle prime nozioni sulle materie prime, impasto, stesura della pallina, farciture e fasi di cottura i ragazzi hanno appreso l’ABC della Pizza, i primi rudimenti che potranno senz’altro affinare con il lavoro sul campo visto che, subito dopo il corso, la maggior parte di loro aveva già delle offerte di lavoro. Del resto è risaputo che in Italia, specie nella stagione estiva, vi è un gran bisogno di pizzaioli, così come è anche vero che specie nel Nord Italia, in pizzeria trovano lavoro tantissimi ragazzi africani.
«Per me è stato un grande onore e allo stesso tempo una grande emozione poter dare un contributo a questo progetto - ha commentato Gino De Carolis - l’ostacolo principale è stato la difficoltà nel comunicare, non tutti masticavano l’italiano, ma la buona volontà e la voglia d’imparare era tantissima e questo ha aiutato molto. I ragazzi – continua Gino – sono stati fantastici e hanno affrontato il corso con grande impegno e partecipazione e nonostante la loro totale inesperienza in materia hanno raggiunto un ottimo grado di preparazione. Per me – conclude Gino – che ho dedicato tutta la mia vita alla Pizza, poter trasferire questa mia passione è stata un’esperienza indimenticabile che mi ha arricchito come uomo e come professionista».
L’iniziativa, denominata "Oltre l’accoglienza: formazione e lavoro" è stata realizzata dall’Associazione “Dante Alighieri”, organismo formativo accreditato alla Regione Puglia e capofila dell’Ats NoNeet Puglia, in collaborazione con il centro di accoglienza migranti “Casa del Sole”. Il corso si è tenuto lo scorso mese di giugno presso la Pizzeria Gli Archi di Pezze di Greco – Brindisi”
Si tratta di un modello virtuoso di accoglienza che agevola l’inclusione sociale e lavorativa dei cittadini extracomunitari richiedenti asilo in Italia, attraverso un’attività pragmatica di formazione.
Il progetto rappresenta un passo avanti nel lungo cammino verso la piena inclusione degli immigranti che risiedono nel nostro Paese. A ben vedere, grazie al cibo (che è cultura) e alla pizza, piatto universale per antonomasia, si potrebbe aprire la strada per giungere ad una reale integrazione, necessaria per assicurare condizioni di vita dignitose, limitare i conflitti sociali e contrastare il clima di intolleranza alimentato da azioni di propaganda spesso irresponsabili. Grazia alla pizza, dunque, un passo in avanti sul piano dell’integrazione.
02/08/2018
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