Questo l’impegno di Filippo Antonio De Cecco preso ieri a Ortona di fronte ad autorità e dipendenti in occasione dell’inaugurazione di due impianti che aumenteranno significativamente la produzione.

Pescara, 11 aprile - È stata davvero una grande festa del lavoro, dove si è celebrato l’orgoglio e l’ottimismo di un’azienda che ha costruito il suo futuro su qualità e impegno. È questo il sentimento che si percepiva ieri a Ortona all’interno dello stabilimento De Cecco, in una cerimonia che ha visto riuniti rappresentanti della famiglia che da 127 anni è alla guida del gruppo, autorità e soprattutto centinaia di dipendenti (quasi mille nei tre siti De Cecco in Abruzzo). Un evento fatto di tanti momenti, a cui non sono mancate nemmeno le autorità ecclesiastiche locali.

Il cavalier Filippo Antonio De Cecco è stato il primo a prendere la parola sul palco allestito nel cuore del sito produttivo e proprio a ridosso del “colosso tecnologico” appena installato che sfornerà 40 quintali di pasta in più all’ora. Il suo intervento ha snocciolato dati e cifre di un gruppo in significativa crescita: “Il fatturato di De Cecco è di 411,6 milioni di euro nel 2012, con un +5 rispetto al 2011. L’anno scorso De Cecco ha prodotto 1567,6 migliaia di quintali di pasta, diventando il terzo gruppo pastaio nel mondo”.

Ma non ci sono solo numeri, come dimostra una barra tenuta dritta su qualità e innovazione sostenute da una grande volontà: “E’ mia convinzione che l’Italia uscirà dalla crisi solo con le forze dei suoi cittadini. Ognuno dovrà impegnarsi al meglio delle proprie capacità, perché sarà solo la nostra operosità quotidiana a permettere di guardare al futuro senza preoccupazione. Siamo qui da 127 anni e saremo qui ancora tra 127 anni”.

Parole dello stesso tenore vengono dal Governatore della Regione Abruzzo Giovanni Chiodi che, oltre a congratularsi con la famiglia De Cecco per aver portato il nome del territorio nel mondo, ha parlato di quanto sia rilevante per l’occupazione: “Oggi siamo tutti precari, compresi i dipendenti pubblici, eppure i lavoratori di un’impresa privata come De Cecco, rientrano in quelle fasce che possono vedere il loro futuro professionale in modo più stabile”.

Ed è stato proprio un lavoratore De Cecco, Andrea Amicone a rendere tra i tanti interventi il sentimento più sincero che prova chi entra nei cancelli della fabbrica: “A nome di tutti i dipendenti e delle loro famiglie ringraziamo la famiglia De Cecco per averci coinvolto nella loro storia. La qualità rappresenta non solo motivo di orgoglio personale nel lavoro, ma garantisce un percorso verso la prosperità della nostra regione”.

Tra gli interventi anche l’ing. Enrico Fava dagli anni ‘60 fornitore degli impianti De Cecco che ha ripercorso l’evoluzione tecnologica dell’azienda e sottolineato le caratteristiche tecniche del nuovo investimento: un impianto che potrebbe realizzare anche un quantitativo doppio di prodotto nello stesso tempo, ma che De Cecco ha scelto volutamente di far lavorare a velocità ridotta per preservare gli stessi parametri produttivi che dalla fondazione hanno reso celebre la qualità dei prodotti.

Dopo i rappresentanti delle arcidiocesi di Ortona-Lanciano e Vasto-Chieti, Don Antonio di Lorenzo e Don Emiliano Straccini, con nuove testimonianze del ruolo dell’azienda sul territorio, è salito sul palco Saturnino De Cecco che ha ricevuto formalmente la certificazione DNV dei nuovi impianti.

Al termine dei discorsi ufficiali, è stato lo stesso Cavalier Filippo Antonio De Cecco a premere il pulsante di attivazione delle due linee.  

La festa è continuata soprattutto a tavola con un evento senza precedenti che ha coinvolto tutti e tre i siti aziendali abruzzesi del gruppo. Per un giorno le “mense aziendali” De Cecco sono state occupate da tre chef tra i più stellati d’Italia: Heinz Beck, che ha cucinato nella sede direzionale di Pescara, Gennaro Esposito, che era  ai fornelli nella sede di Fara San Martino, dove De Cecco è nata nel 1886, e Mauro Uliassi nello stabilimento di Ortona, sede della cerimonia di inaugurazione.

Tre menù ovviamente incentrati sulla pasta De Cecco e, a far capire come questa bandiera del Made in Italy sia destinata a diffondersi sempre più nel mondo, lo testimoniano non solo i volumi dell’export di De Cecco, ma le stesse parole degli chef coinvolti nell’evento.

Heinz Beck (3 stelle Michelin al ristorante La Pergola di Roma) spiega: “E’ una vera gioia condividere con tutto il personale questa iniziativa: per loro ho creato un menù che desse risalto a questo straordinario ingrediente della cucina italiana”. Gennaro Esposito (2 stelle Michelin al ristorante Torre del Saracino di Vico Equense): “Sono felice di lavorare in un ambiente che è tra i più straordinari dell’alimentazione Made in Italy, qui dove una grande famiglia italiana ha saputo creare una tradizione di qualità. La pasta è il nostro scudetto più bello, quello che ci identifica in tutto il mondo, quindi per uno chef italiano è un punto di riferimento, il piatto principale che segna la metà di ogni menù”.

Infine Mauro Uliassi (2 stelle Michelin per il suo Ristorante Uliassi di Senigallia) impegnato con un pranzo di 5 portate per 200 persone: “E’ una bella sfida ma siamo cuochi, cucinare è il nostro lavoro e ogni volta che lo facciamo possiamo dirci felici. Pasta per me è quello che identifica il nostro Paese, è un prodotto straordinario”.