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Edoardo Fiore presenta la “Fibro-Pizza”

fiore-edoardo.jpg Una tendenza in atto in fatto di alimentazione, a tutti i livelli (casalingo, ho.re.ca. mense) è il recupero di materie prime grezze, non raffinate, figlie di una tradizione culinaria quasi persa.

Senza demonizzare con troppa facilità i prodotti raffinati (come sta accadendo in certa parte di opinione pubblica che rischia un non sano radicalismo alimentare), possiamo sicuramente affermare che i prodotti non raffinati sono una risorsa da non perdere e da integrare alla dieta.

Parlando di farine, ad esempio, le farine integrali sono di certo più ricche di fibre, e le fibre, è cosa risaputa, aiutano da un lato a eliminare le scorie dell’organismo, dall’altro a assimilare in modo diverso gli zuccheri e i grassi degli alimenti. A tal proposito un approfondimento è possibile sul sito del Ministero della Salute http://www.salute.gov.it/speciali/pdSpeciali.jsp?sub=5&id=46&area=ministero&colore=2&lang=it&titolo=Corretta%20alimentazione&idhome=47).

 

panetto-fibro-pizza.jpgNel mondo pizza si sta muovendo da tempo una corrente di pizzaioli sempre più attenti al tema delle farine non raffinate e “alternative”. Ad esempio il pizzaiolo Edoardo Fiore, propone, dopo anni di valutazioni e studi riguardanti le farine, la sua “Fibro-Pizza”. Si tratta di una pizza realizzata con farine integrali e ricche di fibre. All’impasto salutare si aggiungono condimenti pensati per una dieta salutistica.

 

“La Fibro-Pizza” ha trovato il favore della clientela di Edoardo Fiore, che trova la nuova pizza buona di gusto e buona per aiutare l’organismo a rimettersi in forma.

Nell’uso della farina integrale, lo ricordiamo, occorre fare attenzione e occorre affidarsi a marchi fidati (alcuni dei quali potete conoscere attraverso il nostro sito).

Le farine integrali devono essere prodotte da grano bio o grano coltivato con basso contenuto di pesticidi o fitofarmaci, dato che tracce di questi ultimi rimangono proprio nella crusca. Inoltre, bisogna differenziale la vera farina integrale (quantità massima di crusca non separata durante la macinazione) dalla falsa, cioè quella ottenuta da un mix di farina raffinata e crusca macinata aggiunta. Come sempre, insomma, il punto da cui partire è l’uso di materie prime di qualità prodotte in una filiera controllata che garantisca protocolli sicuri, dalla terra fino al sacco.


19/03/2013

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